09/03/2025

La ragione e il senso religioso: 35 tweet di Luigi Giussani

  1. La ragione è ciò che ci definisce come uomini. Perciò dobbiamo avere la passione della ragionevolezza (Introduzione) 
  2. Per una indagine seria su qualsiasi avvenimento o “cosa”, occorre realismo /4
  3. Il metodo per conoscere un oggetto mi è dettato dall'oggetto stesso, non può essere definito da me /6 
  4. La parola ragionevolezza dunque rappresenta un modo di agire che esprima e realizzi la ragione - questa capacità di prendere coscienza della realtà /17
  5. Infatti, la ragione, questa capacità di rendersi conto della realtà, può essere usata in modo irragionevole, cioè senza motivi adeguati /21
  6. La ragione affronta l'oggetto secondo passi e motivi adeguati, sviluppando cammini diversi secondo l'oggetto (il metodo è imposto dall'oggetto!) /24
  7. Se l'unica ragionevolezza forse nell'evidenza immediata o personalmente dimostrata, l'uomo non potrebbe più procedere, perché ognuno dovrebbe rifare tutti i processi da capo, saremo sempre trogloditi /29
  8. La ragione per conoscere l'oggetto deve fare i conti col sentimento, con lo stato d'animo. È  filtrata dallo stato d'animo, è comunque implicata nello stato d'animo /34
  9. Amare la verità più che non l'idea che su di essa già ci siamo fatti, vuol dire essere liberi dai preconcetti /43
  10. [L’uomo normale] e tutto imbevuto come per osmosi di preconcetti, cioè di idee e immagini sui valori, sui significati delle cose, specialmente nei tre campi che ho menzionato, cioè destino, affettività, politica /43 
  11. Il valore religioso unifica passato, presente, futuro e, nella sua autenticità, è profondamente amico e valorizzatore di ogni sfumatura del passato, così come è pronto a qualunque rischio per il futuro ed è per il presente indomito, insonne, vigile, secondo l'espressione del Vangelo /50 
  12. Il senso religioso definisce l’io: il luogo della natura dove viene affermato il significato del tutto /62
  13. Sempre ci saranno più cose in cielo e in terra -cioè nella realtà- che non nella nostra percezione e concezione della realtà -cioè nella filosofia /67
  14. Solo l'esistenza del mistero è adeguata alla struttura di mendicanza che l'uomo è /75 
  15. [Il senso religioso è anche] capacità che l'uomo ha di conoscenza, della sua apertura a inoltrarsi e ad abbracciare sempre più la realtà /76 
  16. La solitudine infatti non è essere da solo, ma è l'assenza di un significato /116
  17. Si può essere in mezzo a milioni di persone ed essere soli come cani, se non hanno significato quelle presenze /116
  18. Quando in un paese straniero, come tante volte mi è capitato, senza conoscere nessuno neanche la lingua, entro in una chiesa, la coscienza del significato comune non mi fa più essere solo, rende il gesto carico, denso, saldo /116
  19. La libertà è la capacità del fine, è la capacità della totalità, è la capacità della felicità /120
  20. La libertà è per l'uomo la possibilità, la capacità, la responsabilità di compiersi, cioè di raggiungere il proprio destino /120
  21. Ecco il paradosso: la libertà è la dipendenza da Dio /125
  22. La libertà è nella religiosità! /125
  23. L'unica remora e l'unico confine, l'unica obiezione alla schiavitù del potere, l'unica è la religiosità /125
  24. La coscienza di sé fino in fondo percepisce al fondo di sé un Altro /147
  25. Quello che blocca la dimensione religiosa autentica, il fatto religioso autentico .è una mancanza di serietà con il reale, di cui il preconcetto è l'esempio più acuto /151
  26. Il mondo è come una parola, un logos che rinvia, richiama ad altro, oltre sé, più su /151
  27. L'arte (pensiamo alla musica!), quanto più è grande, tanto più apre, non conclude, ma spalanca il desiderio, è segno di altro /160 
  28. La fedeltà alla ragione costringe ad ammettere l'esistenza di un incomprensibile /163
  29. È attraverso la mia libertà che il destino, il fine, lo scopo, l'oggetto ultimo può diventare risposta a me. Non sarebbe umano un complimento dell'uomo, non sarebbe il compimento dell'essere umano, se non fosse libero /169
  30. Riconoscere Dio non è un problema né di scienza, né di sensibilità estetica e neanche di filosofia come tale. È un problema anche di libertà /169 
  31. Questa simpatia con la realtà è l'ipotesi generale di lavoro come premessa a qualsiasi azione, a qualsiasi attività /177
  32. L'educazione alla libertà è l’educazione alla positività di fronte al reale, alla capacità di certezza /179 
  33. L'uomo non può evitare questa alternativa: o è schiavo di uomini o è soggetto dipendente da Dio /195
  34. La natura nostra è esigenza di verità e di compimento, vale a dire di felicità /199
  35. Occorrerebbe decidersi a una irrazionalità totale, a una innaturalità totale per sopprimere lo slancio con cui la nostra natura intuisce questo significato ultimo /199
  36. Questo è il confine dell'umana dignità: “Anche se la salvezza non viene, voglio però esserne degno a ogni momento” (Kafka, Confessioni e diari) /205

Il senso religioso (1992)
Luigi Giussani (con prefazione di Papa Francesco)
Rizzoli, Milano 2023

240 pagine


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