- Sono andato a scuola, poi all’università, e più studiavo, più imparavo che ero ridicolo (61)
- Ma essi non sapevano e non sospettavano che se al mondo c’era un uomo ridicolo che più di tutti era cosciente di esserlo, quello ero proprio io, e questa per me era la cosa più oltraggiosa, il fatto cioè che essi non lo sapessero (62)
- Sebbene per me tutto fosse senza importanza, qualcosa, come il dolore per esempio, lo sentivo (67)
- Sentivo per lei [la bambina] una grande compassione, ricordo, tanto da provarne uno strano dolore, che era perfino incredibile nella mia situazione (67)
- Per dirla in breve, quella bambina mi aveva salvato, perche con tutto quel ragionare avevo rimandato il suicidio (69)
- Se davvero sei venuto a conoscenza della Verità e l’hai vista, allora sai che proprio quella è la Verità e nessun’altra, che si dorma o che si sia svegli (70)
- Me sembrava che già sapessero tutto e volessero allontanare il più presto possibile la sofferenza dal mio volto (76)
- Il mio sogno passò velocemente attraverso i millenni, lasciando in me solo la sensazione della sua universalità (81)
- Quando diventarono criminali, allora istituirono la giustizia e si imposero interi codici per difenderla, e per garantire l’osservanza dei codici inventarono la ghigliottina (82)
- Decisi che avrei vissuto per predicare (86)
- Perché io ho visto la Verità, ho visto e so che gli uomini possono essere belli e felici senza perdere la capacità di vivere in Terra (86)
- Inizierò il viaggio e parlerò sempre, senza stancarmi mai, perché io ho visto con i miei occhi, anche se non riesco a raccontare bene ciò che ho visto (87)
- “La coscienza della vita è superiore alla vita, la conoscenza delle leggi della felicità è superiore alla felicità”. (88)
- A proposito, quella bambina l’ho poi ritrovata… E camminerò. E camminerò! (88)
Fëdor Dostoevskij
Il sogno di un uomo ridicolo
(trad. di Giovanna Spendel e Grazia Lombardo)
Oscar Mondadori
Milano 1997
88 pp.
Il sogno di un uomo ridicolo
(trad. di Giovanna Spendel e Grazia Lombardo)
Oscar Mondadori
Milano 1997
88 pp.
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