13 de abril de 2022

Alcuni tweet da "La vita in Cristo" (Rainiero Cantalamessa)

 

  1. Nell’ambito umano, questi due tipi di amore –virile e materno- sono sempre, più o meno nettamente, ripartiti: in Dio sono uniti (16)
  2. Dio si fa mendicante; è come se dicesse: ‘Dammi anche il tuo essere, perché il mio non mi basta; io non basto a me stesso!’ (17)
  3. Il Salmo 136 è chiamato ‘grande hallel’ e fu recitato anche da Gesù nell’ultima cena. È una lunga litania di titoli e di gesta di Dio a favore di suo popolo, a ognuno dei quali il popolo risponde con il ritornello: ‘Perché eterno è il suo amore per noi!’. Noi possiamo continuare questo salmo aggiungendo al ricordo dei benefici antichi di Dio quello dei nuovi (29)
  4. Pascal: “L’incredulo dice: Avrei abbandonato i piaceri, se avessi la fede; ma io gli rispondo: Avresti la fede se avessi abbandonato i piaceri” (94)
  5. Esiste una narcosi di peccato. Il popolo cristiano non riconosce più il suo vero nemico, il padrone che lo tiene schiavo, solo perché si tratta di una schiavitù dorata (129)
  6. Anziché nel liberarsi dal peccato, tutto l’impegno è concentrato oggi nel liberarsi del rimorso del peccato (…) Come chi crede di eliminare la morte, eliminando il pensiero della morte (129)
  7. Tra legge e amore si stabilisce un mirabile scambio, una sorta di circolarità e di interazione. Se è vero infatti che l’amore custodisce la legge, è vero anche che la legge custodisce l’amore (159)
  8. L’amore è a forza della legge è la legge è la difesa dell’amore (159)
  9. Il dovere di amare protegge l’amore della ‘disperazione’ o lo rende ‘beato e indipendente’ nel senso che protegge dalla disperazione di non poter amare per sempre (160)
  10. Ti sei ‘legato’ per garantire il tuo amore da ogni ‘alterazione’ (160)
  11. La trave è il fatto stesso di giudicare, tanto esso è grave agli occhi di Dio (192)
  12. Solo Dio può giudicare perché egli conosce i segreti del cuore, il perché, l’intenzione e lo scopo di ogni azione (192)
  13. ‘Minimizzare’ deve diventare il nostro verbo preferito, nei rapporti con gli altri: minimizzare i nostri pregi e i difetti altrui (197)
  14. Bisogna imparare a tenere il proprio ‘io’ costantemente sul banco degli imputati e appena se ne allontana, per andarsene a collocare su quello del giudice, ricondurvelo con dolcezza e decisione (197)
  15. Quanti morti fa la lingua! Nella vita di comunità e di famiglia le parole negative, taglienti, spietate hanno il potere di far chiudere ognuno in sé stesso e di spegnere ogni confidenza o clima fraterno (198)
  16. Fin nelle sue più remote radici ebraiche, la parola ‘obbedire’ denota l’ascolto ed è riferita alla parola di Dio (236)
  17. Il termine greco usato nel Nuovo Testamento per designare l’obbedienza (hypakouein), tradotto letteralmente significa ‘ascoltare attentamente’, o ‘dare ascolto’ e anche la parola latina ‘oboedientia’ (da ‘ob-audire’) significa la stessa cosa (236)
  18. Nel suo significato più originario, obbedire vuol dire sottomettersi alla Parola, riconoscere a essa un potere reale su di te (236)


Rainiero Cantalamessa
La vita in Cristo
Ancora
Milano 1986
273 pp.

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