La Bibbia: 80 tweet di Valerio Mannucci
Scelta di tweet dopo la lettura di: Bibbia come Parola di Dio. Introduzione
generale alla sacra Scrittura (Valerio Mannucci, Queriniana, Brescia 2010, 400 pp.)
- La Bibbia non è
riducibile a pura funzione informativa (…) Bisogna leggerla come opera di
linguaggio totale (33)
- La storia di Dio con
il suo popolo e una storia che parla. Dio si rivela nell’azione storica su
Israele (38)
- Tra le leggi
consegnate da Dio a Israele c’è la lex narrandi (…): il popolo deve
raccontare la storia, perché rivela e impegna il presente e il futuro (43)
- La parola umana,
nella Bibbia, non è stata “assorbita” dalla Parola di Dio, ma “assunta” (82)
- La Parola di Dio si
incontra “toccando” e “attraversando” tutto lo spessore della parola umana (82)
- Il clima psicologico
e culturale della Bibbia, Nuovo Testamento compreso, è quello di un libro
orientale. Il suo ambiente di nascita e di evoluzione sono semiti (87)
- Se l’uomo
occidentale vuol comprendere la Bibbia deve spogliarsi della sua mentalità,
deve operare una sorta di “conversione” psicologica e culturale (87)
- La Bibbia è davvero
un unico grande libro, dove tutto vive in forza del tutto (268)
- Occorre essere
sanamente veterotestamentari per diventare dei buoni neotestamentari, e buoni
cristiani (271)
- La predicazione
biblica è frutto di una frequentazione del libro sacro meditativa e
contemplativa (359)
- Dei Verbum, 25:
"L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo" (360)
- Parlare, dare un nome, è in qualche misura chiamare all'esistenza, trarre
dal nulla (14)
- Nietzsche chiamava
gli uomini di genio dei 'nominatori' (14)
- La parola è sempre
'appello' a un atro ed esige una risposta. Sarà assenso o rifiuto, ammirazione
stupefatta o scostante ironia (18)
- La parola non potrà
non provocare una libera risonanza del 'tu' che viene intimamente toccato (18)
- L'uomo si fa
"io" nel dialogo con un "tu", nella reciprocità del parlare
(19)
- La parola umana
diventa forza motrice nel divenire della storia (19)
- Nel linguaggio
dell'amicizia e dell'amore, mezze parole, allusioni, silenzi, sguardi, possono
dire molto di più che non le molte esattissime parole (20)
- Il linguaggio
dell'amore carica di incantesimo la pur minima parola (20)
- La Rivelazione,
prima di far conoscere qualcosa, ci mette di fronte Qualcuno, il Dio vivente il
Gesù Cristo (26)
- In tutta la
Rivelazione biblica c’è una risonanza personalistica e amicale (27)
- La Rivelazione è
“conversatio” di Dio con gli uomini dovuta all’iniziativa del suo amore (27)
- In Abramo “amico di
Dio” e “padre dei credenti”, tutti gli uomini sono invitati al rapporto amicale
con Dio (29)
- I cristiani –come
disse Pio XI- sono spiritualmente dei semiti (29)
- Dio non è soltanto
un ‘Maestro’ che insegna. Rivelandosi, Dio parla il linguaggio
dell’amicizia e dell’amore (30)
- In Cristo, la Parola
di Dio si è fatta non soltanto “udire” ma anche “vedere” e “toccare”. Lui è la
definitiva Teofania del Padre (31)
- Man mano che
l’alleanza si approfondisce, assumendo come simbolo l’amore coniugale, i due partner
(Dio e popolo) si avviano verso un dialogo tra ‘eguali’ (32)
- Paolo non enuncia
soltanto: esclama, prega, grida, si esprime e ci impressiona (34)
- L’importante è non
accedere alla pagina biblica con l’esclusiva preoccupazione di apprendere gli
enunciati (34)
- Se la Rivelazione è
Parola personale di Dio (…) va innanzitutto ascoltata (34)
- La Chiesa non smette
mai di essere “discepola” della Parola di Dio (35)
- Nell’ebraismo e nel
cristianesimo, “rivelazione” e “salvezza” non hanno significato se non “nella”
storia e “attraverso” la storia (37)
- Col Nuovo Testamento
appare ancora più evidente che il centro della rivelazione è Uno solo: non una
profonda gnosis, ma una persona storica (39)
- La Rivelazione ha
come oggetto non verità astratte ma eventi concreti (41)
- Non il mito, bensì
la storia costituisce lo scenario della Rivelazione biblica (40)
- La fede parte dalla
storicità dei fatti e li presuppone; ma essa li proclama nel loro significato
rivelatorio e nella loro portata salvifica (41)
- La “gesta” dei
patriarchi, dei profeti, di Gesù Cristo sono in se stesse rivelanti, portatrici
di senso e di salvezza (43)
- Il mezzo ordinario
per risolvere l’ambiguità delle gesta umane (e divine) è la parola che
le interpreta (45)
- L’intera Bibbia, in
ultima analisi, è l’interpretazione della historia salutis sotto la
specie del racconto (46)
- Cristo è insieme il
messaggero e il contenuto del messaggio, il rivelatore e il rivelato (49)
- Il tempo della rivelazione
storia è anche la misura del suo progresso (50)
- La rivelazione
biblica dimostra una vera pedagogia divina: ha un carattere storico-progressivo
(50)
- Dio parla ancora
nel bel mezzo dell’esistenza di ognuno e attraverso i grandi eventi della
storia contemporanea (54)
- Concilio Vaticano
II: “È dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di
interpretarli alla luce del Vangelo” (55)
- Le realtà divine
sono state tradotte per mezzo di parole il cui valore significante va valutato
in funzione dell’ambiente in cui la rivelazione ha preso corpo (89)
- Gli scrittori
veterotestamentari, come pure gli evangelisti, non erano soltanto dei
compilatori (93)
- Gli scrittori
biblici fanno un lavoro di selezione, di strutturazione, di coordinamento,
facendone risultare così un insieme nuovo (94)
- Lo scopo della critica testuale è quello di ricostruire un testo il più possibile vicino all'originale (99)
- La stessa Sacra Scrittura deve essere letta e interpretata con l'aiuto dello Spirito Santo (137)
- L'ispirazione non è un dettato. Applicando una rigorosa analisi letteraria, apprezzeremo il lavoro artigianale del profeta (145)
- Nel linguaggio letterario della Bibbia, il divino eleva l'umano, non lo sopprime (145)
- Dio agisce nello scrittore umano della Bibbia in modo pienamente conforme alla sua natura di uomo libero e responsabile (153)
- Lo scrittore non è uno strumento inerte, bensì vivo, intelligente, libero (153)
- Se l'agiografo ha scritto sotto l'impulso dello Spirito, le sue parole sono parole di Dio, e ogni parola di Dio rivela Dio (158)
- L'azione ispiratrice dello Spirito Santo è il motivo per cui Dio può dirsi -ed è realmente- "autore della Sacra Scrittura" (164)
- La Sacra Scrittura
partecipa della causalità e della contingenza di tutto ciò che ha un elemento
umano (176)
- Sant’Agostino:
Giovanni “parlò come poté, perché era un uomo che parlava di Dio. Ispirato,
certamente, però sempre uomo” (177)
- La Sacra Scrittura
non è la Rivelazione ma è testimonianza storica privilegiata della Rivelazione
(179)
- La Scrittura
considera la storia sotto il punto di vista dei rapporti fra Dio e gli uomini
(261)
- Per scoprire il
significato di un testo della Bibbia è necessario individuare il suo genere
letterario (262)
- È necessario che
l’interprete ricerchi il senso che l’agiografo espresse in determinate
circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura (262)
- Dio conduce gli
uomini gradualmente (264)
- Ugo da San Vittore:
“tutta la Scrittura divina è un solo libro e quest’unico libro è Cristo stesso”
(268)
- L’Antico Testamento
riceve nel Nuovo il suo ultimo e definitivo senso, la sua ultima e definitiva
verità (269)
- Non soltanto
l’Antico Testamento è illuminato dal Nuovo, ma lo stesso Nuovo Testamento è
illuminato dall’Antico (269)
- Sant’Agostino: “In
Vetere Novum latet, et in Novo Vetus patet” (269).
- Udire e comprendere
costituiscono la risposta dell’uomo alla Parola di Dio (273)
- Fuchs: il principio
ermeneutico per eccellenza è l’amore. Amare per capire (273)
- Un testo è la
realizzazione di una idea, l’incarnarsi di una intenzionalità (273)
- L’interpretazione è
un itinerario lungo e difficile, che impegna tutta la soggettività
dell’interprete (273)
- Rizzi: il
comprendere è una collaborazione-lotta tra lettore e autore; è un
andar-e-venire da me al testo e dal testo a me (273)
- Gesù è il vero e
definitivo “esegeta” del Padre (277)
- Per ricavare con
esattezza il senso dei sacri testi, essi devono essere letti e interpretati con
l’aiuto dello stesso Spirito mediante il quali sono stati scritti (325)
- Il Magistero della
Chiesa non è superiore alla Parola di Dio, ma è a suo servizio (330)
- Il parlare di Dio
nella Bibbia avviene nella storia e attraverso la storia (359)
- La Bibbia è proposta
di vita nuova buttata in faccia a persone concrete, a una comunità precisa
impegnata in una storia di salvezza (360)
- La predica cristiana
è evento efficace e creativo, purché chi parla, lo faccia con Parole di Dio
(360)
- Sant'Agostino:
"se il testo è preghiera, pregate; se il testo è gemito, gemete; se
esprime il timore, temete. Perché le cose che sentite nel testo son lo specchio
di voi stessi (363)
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