28 de febrero de 2024

50 tweet di Cal Newport sul focus e il lavoro profondo

  1. La capacità di lavorare intensamente e senza distrazioni è tanto importante che potremmo considerarla, per utilizzare l’espressione di Eric Barker, “il superpotere del ventunesimo secolo” (20)
  2. Tre o quattro ore al giorno -cinque giorni alla settimana- di concentrazione ininterrotta e organizzata minuziosamente danno risultati di grande valore (23)
  3. Ericsson: L’attenzione diffusa è quasi antitetica all’attenzione focalizzata richiesta dalla pratica intenzionale (42)
  4. Lavoro di alta qualità prodotto = (tempo impiegato) x (intensità della concentrazione) (46)
  5. Per produrre risultati di alto livello è necessario lavorare per ampi periodi di tempo pienamente concentrati su una singola attività (50) Più intensa è l’attenzione residuale, peggiore è la prestazione (48)
  6. Principio della resistenza minima: in un contesto lavorativo, senza un chiaro feedback sull’impatto dei diversi comportamenti sulla produttività, tenderemo a scegliere i comportamenti che al momento sono più facili (64)
  7. La chiarezza su ciò che conta fa chiarezza su ciò che non conta affatto (68).
  8. In assenza di indicatori chiari di che cosa significhi essere produttivi e realizzare valore nel proprio lavoro, molto lavoratori della conoscenza si rivolgono a un indicatore industriale della produttività, cioè, fare tante cose in maniera visibile. L’affaccendamento frenetico come sostituto della produttività (70)
  9. Una vita vissuta in profondità non è solo gratificante da un punto di vista economico, ma è anche una vita ben vissuta (83)
  10. Una gestione oculata dell’attenzione è la conditio sine qua non di una buona qualità di vita e anche la chiave per migliorare praticamente ogni aspetto della propria esistenza (84)
  11. Il cervello costruisce l’idea che abbiamo del mondo a partire da ciò a cui prestiamo attenzione (84)
  12. Una giornata lavorativa trascorsa in occupazioni superficiali, in una prospettiva neurologica, è una giornata stancante e irritante, persino se la maggior parte delle attività superficiali che catturano la nostra attenzione sembrano innocue o divertenti (89)
  13. Gli esseri umani, pare, danno il meglio di sé quando s’impegnano in profondità in un’attività che li mette alla prova (91)
  14. L’esperienza del flusso genera felicità (…). La scelta di andare in profondità orienta la nostra coscienza, rendendo la vita degna di essere vissuta (92)
  15. Il pensiero illuminista ha spogliato il mondo di un senso d’ordine e sacralità che è essenziale per trovare un significato (94)
  16. Ogni attività, sia fisica sia cognitiva, che sostenga alti livelli di competenza può generare anche un senso di sacralità (96)
  17. Non è necessario svolgere un lavoro raro, ma è necessario invece un approccio raro al lavoro (98)
  18. Il credo del cavatore: “Noi che ci limitiamo a tagliare le pietre dobbiamo avere sempre in mente le cattedrali” (96)
  19. Una vita vissuta in profondità è una vita di valore, da qualunque punto di vista (99)
  20. Abbiamo una quantità limitata di forza di volontà che si esaurisce con l’impegno (108). 
  21. La volontà non è una manifestazione di carattere che possiamo dispiegare senza limiti; è piuttosto come un muscolo che si stanca (108)
  22. Le diverse strategie (…) sono un arsenale di pratiche e rituali pensati per ottimizzare la nostra capacità di concentrarci intensamente, abitualmente e con costanza, nella consapevolezza dei limiti della forza di volontà (109)
  23. Scegliere una filosofia. La suddivisone del tempo tra “intenso” e “accessibile” può avvenire su diversa scala (116)
  24. Cerca di individuare, all’inizio di ogni settimana, gli spazi in cui potrai lavorare con la massima concentrazione (125)
  25. Create un rituale. Le persone che si servono della propria mente per creare prodotti di valore raramente si affidano al caso nelle proprie abitudini lavorative (126)
  26. Fate gesti grandiosi. Attuando un cambiamento radicale nel vostro ambiente abituale, associandolo magari a uno sforzo significativo o a un investimento di denaro, tutto mirato a sostenere l’impegno alla massima concentrazione, aumentate l’importanza percepita dell’attività (131)
  27. Esponetevi spesso alle idee in spazi tipo hub (il mozzo della ruota) ma conservate un vostro raggio al cui interno lavorate intensamente sulle idee e sui problemi che incontrate (140)
  28. Dovremmo scegliere un numero ridotto di “obiettivi di fondamentale importanza” (…) Se stabiliamo un obiettivo specifico che possa restituirci benefici tangibili o sostanziali troveremo una grande fonte di entusiasmo (145)
  29. Siate pigri. L’ozio non è una semplice vacanza, un’indulgenza o un vizio; è indispensabile per il cervello come la vitamina D lo è per il corpo (…). È necessario per compiere ogni lavoro (152)
  30. L’effetto Zeigarnik indica la capacità che i compiti non completati hanno di dominare la nostra attenzione (161)
  31. Far riposare regolarmente il cervello migliora la qualità della concentrazione. Quando lavoriamo, lavoriamo sodo. Quando abbiamo finito, è finita (163). I rituali di chiusura possono diventare fastidiosi (…) ma sono necessari per apprezzare pienamente i frutti dell’ozio sistematico (162)
  32. Per ottenere il massimo dell’abitudine alla concentrazione intensa, è necessario l’allenamento, (…) il quale ha due obiettivi: migliorare la capacità di concentrazione e superare l’impulso alla distrazione (168)
  33. Invece di programmare una pausa occasionale dalla distrazione per poterci concentrare a fondo, dovremmo invece pianificare una pausa occasionale dalla concentrazione per cedere alla distrazione (171)
  34. Il semplice aspettare e accettare di annoiarsi è una esperienza nuova nella vita moderna, ma dalla prospettiva dell’allenamento alla concentrazione è estremamente importante (176)
  35. Per riuscire a lavorare concentrati è necessario riconfigurare il cervello per resistere facilmente agli stimoli della distrazione (176)
  36. Pianificare l’utilizzo di internet per fasce orarie è di grande sostegno nell’aiutarci a recuperare la nostra autonomia di attenzione (176)
  37. È evidente ce Facebook offre benefici alla nostra vita sociale, ma nessuno è sufficientemente importante per ciò che conta realmente per noi in questo ambito, tanto da giustificare il consumo di tempo e attenzione che il servizio implica (209)
  38. Molti lavoratori della conoscenza sono ancora intrappolati nella mentalità “qualunque sia il beneficio” (204)
  39. Il principio 80/20: in molti casi, l’80 per cento di un effetto dato è dovuto a solo un 20 per cento di possibili cause (…) I contributi a un risultato finale non sono equamente distribuiti (211)
  40. La ricerca continua di un riconoscimento personale ha un ruolo prominente nello spingere le persone a frammentare continuamente e in maniera sconsiderata il proprio tempo e la propria attenzione (218)
  41. L’uomo tipico dovrebbe utilizzare il tempo libero come farebbe un aristocratico: per realizzare una rigorosa crescita personale (220)
  42. Scegliete con più attenzione come trascorrere il tempo libero (il nostro “giorno nel giorno”) (222)
  43. Se vogliamo eliminare il richiamo dei siti di intrattenimento che generano dipendenza e che consumano tempo e attenzione, occorre offrire al cervello un’alternativa di qualità (224)
  44. Le attività superficiali che sempre di più dominano il tempo e l’attenzione dei lavoratori della conoscenza sono meno importanti di quanti spesso sembrino a prima vista (228)
  45. Una volta che abbiamo raggiunto il limite giornaliero della nostra capacità di concentrazione intensa, otterremo meno resultati se cerchiamo di proseguire (…). Le attività superficiali non diventano pericolose fintanto che non tolgono spazio alla capacità di concentrazione intensa che riusciamo a raggiungere in una giornata (230)
  46. Prendiamo l’abitudine di fermarci prima di agire per chiederci: “Che cosa ha più senso adesso?” (232)
  47. Il tempo che produce valore in una giornata piena di impegni è effettivamente poco (244)
  48. In gran parte lo stress di cui soffrono i ricercatori universitari è autoimposto (247)
  49. Anch’io sono incredibilmente cauto nell’utilizzo della parola più pericolosa nel vocabolario della produttività: “sì”. Non è semplice convincermi ad accettare un compito che implichi attività superficiali (249)
  50. La gran parte delle persone accetta tranquillamente l’idea che ognuno ha il diritto di controllare le proprie comunicazioni in entrata (255)


Cal Newport
Deep Work. Concentrati al massimo
ROI Edizioni
Macerata 2020
286 pp.

T.O.: Deep Work. Rules for Focused Success in a Distracted World
New York, 2016.

No hay comentarios:

Publicar un comentario