27 de noviembre de 2014

Geografia spirituale di Ignazio di Loyola in 50 tweet

I 50 tweet sui luoghi di sant’Ignazio di Loyola provengono dalla lettura della sua autobiografia Storia della vocazione e della missione (conosciuta anche in italiano col titolo Il racconto del pellegrino).


  1. [Dalla nascita ad Azpeitia] fino a 26 anni fu uomo di mondo, assorbito dalle vanità.
  2. Amava esercitarsi nell’uso delle armi, attratto da un immenso desiderio di acquistare l’onore vano (1)
  3. Si combatteva già da parecchio tempo quando un proiettile lo colpì a una gamba e gliela spezzò (…) Rimase a Pamplona dodici o quindici giorni (2)
  4. Dall’esperienza aveva dedotto che alcuni pensieri lo lasciavano triste, altri allegro; imparò a conoscere la diversità degli spiriti che si agitavano in lui: uno del demonio, l’altro di Dio (8)
  5. Licenziò i due servitori che lo accompagnavano e da solo partì da Navarrete, sulla sua mula, verso Montserrat (13)
  6. Giunto alla grossa borgata prima di Montserrat, decise di comprarvi l’abito con il quale sarebbe andato a Gerusalemme (16)
  7. A Manresa ogni giorno andava a chiedere l’elemosina. Non mangiava carne e non beveva vino anche se gliene davano (19)
  8. Molte volte, a Manresa, mentre era in preghiera, gli accadeva di vedere con gli occhi interiori l’umanità di Cristo (29)
  9. Quando poi stava per coricarsi, spesso gli sopravvenivano grandi ispirazioni e consolazioni spirituali che gli sottraevano buona parte del tempo destinato al sonno (26)
  10. Durante la traversata da Valencia (…) pur esaminandosi con diligenza per disporsi a morire, non riusciva a sentire timore dei suoi peccati (33)
  11. Spesso doveva smettere di pensare alla morte per non provare così intensa consolazione (33)
  12. All’inizio del 1523 si recò a Barcellona per imbarcarsi (…) Ottenne dal padrone della nave di salire a bordo gratuitamente, ma a condizione che portasse con sé una certa quantità di biscotti (35)
  13. Non aveva osato dirle che andava in Gerusalemme per timore di vanagloria (36)
  14. Quand’era a Barcellona, com’era sua abitudine, andava in cerca di persone spirituali con cui intrattenersi (37)
  15. Ma sia a Barcellona che a Manresa, per tutto il temo che vi rimasse, non poté trovare persone che lo aiutassero quanto desiderava (37)
  16. Navigarono col vento in poppa, ma così impetuoso che da Barcellona giunsero a Gaeta in cinque giorni e cinque notti (38) Arrivò a Roma domenica delle Palme (39)
  17. A Venezia [nel cammino verso Gerusalemme] si procurava il cibo chiedendo l’elemosina e dormiva in piazza San Marco (42)
  18. Fin dal tempo di Manresa, il pellegrino aveva preso questa abitudine: a tavola, quando mangiava con qualcuno, non parlava mai di se (42)
  19. Il pellegrino alla vista di Gerusalemme provò grande consolazione (…) Anche gli altri provavano una gioia che pareva soprannaturale (45)
  20. Giunti a Cipro i pellegrini si distribuirono su diverse navi (49) L’imbarcazione più piccola fu molto sbattuta dalle onde, ma alla fine riuscì ad approdare sulle coste della Puglia (50)
  21. Il pellegrino aveva compreso che la sua permanenza a Gerusalemme non era volontà di Dio (50)
  22. I mendicanti di Ferrara, vedendo che faceva l’elemosina, continuarono a venire, e così se ne andò tutto il suo gruzzolo (50)
  23. A Genova un biscaglino (…) che già altre volte lo aveva incontrato quando prestava servizio alla corte del Re, lo riconobbe e gli ottenne l’imbarco su una nave diretta a Barcellona (53)
  24. A Barcellona iniziò gli studi con molta applicazione (54) e gli venne il desiderio di riprendere le penitenze di un tempo (55)
  25. Arrivato ad Alcalá [per i corsi di filosofia] cominciò a mendicare e a vivere di elemosina (56)
  26. Sempre in Alcalá si impegnò a dare esercizi spirituali e a spiegare la dottrina cristiana, con buoni risultati a gloria di Dio (57)
  27. Durante il periodo di prigionia a Salamanca non si erano affievoliti i desideri che aveva prima di aiutare le anime; anzi proprio a questo scopo si proponeva di dedicarsi agli studi (71)
  28. Partì alla volta di Parigi da solo e a piedi, e vi giunse verso febbraio all’incirca: era il 1528 o il 1527, secondo il suo computo (73)
  29. A Parigi, anche il dover mendicare per mantenersi costituiva un impedimento allo studio (74)
  30. Rifletteva: quando il maestro mi darà un comando penserò che Cristo me lo comanda; e si un altro mi domanderà qualcosa penserò che è san Pietro a domandarmela (75)
  31. Seguendo il suggerimento portava a casa ogni anno dalle Fiandre il necessario per cavarsela in qualche modo (76)
  32. Una volta si trasferì anche in Inghilterra e raccolse elemosine più abbondanti di quelle degli altri anni (77)
  33. A Parigi si diffusero (…) grandi lamentele contro il pellegrino (78)
  34. A Rouen confortò l’infermo e lo aiutò a imbarcarsi per la Spagna (79)
  35. In questo periodo [di Parigi] aveva contatti con i maestri Pietro Favre e Francesco Xavier che poi conquistò al servizio di Dio per mezzo degli Esercizi (82)
  36. In questo ospizio di Bayonne cominciò a parlare delle cose di Dio a molti che andavano a fargli visita, e con l’aiuto della grazia ne derivarono frutti abbondanti (88)
  37. Andò ad Almazán, paese del padre Laínez; poi a Sigüenza, Toledo e Valencia. In questi paesi natali dei compagni non volle mai accettare alcuna cosa non ostante le insistenti offerte (90)
  38. Entrato a Bologna cominciò a chiedere l’elemosina; la percorse da un lato all’altro, ma non raccolse nemmeno un soldo. Vi si fermò qualche tempo, ammalato (91)
  39. A Venezia il pellegrino subì un’altra persecuzione (…) che si concluse con sentenza favorevole (93)
  40. In quell’anno non salparono navi per l’Oriente perché i Veneziani avevano rotto le relazioni con i Turchi. Perciò (…) sarebbero andati a Roma (94)
  41. Tornati a Roma si sarebbero presentati al Vicario di Cristo perché si servisse di loro dove giudicava che loro richiedesse maggiore gloria di Dio e il bene delle anime (85)
  42. A Vicenza trovarono alloggio ad una casa che non aveva porte né finestre, dormendo sopra un po’ di paglia che avevano portato (94)
  43. Trascorsero a Vincenza quaranta giorni, dedicandosi solo alla preghiera (94)
  44. A Vicenza il pellegrino ebbe molte visioni spirituali e frequenti, anzi quasi continue consolazioni (95)
  45. Ebbe molte comunicazioni soprannaturali simili a quelle che riceveva quando era a Manresa (95)
  46. Al suo arrivo a Bassano, l’infermo si sentì molto confortato e guarì rapidamente (95)
  47. Sul punto di entrare in Roma disse ai compagni che vedeva le finestre chiuse, volendo intendere che vi avrebbero incontrato molte contrarietà (97)
  48. Il pellegrino si recò a Montecassino per darvi gli Esercizi al dottor Ortiz. Vi rimase quaranta giorni durante i quali vide, un giorno, il baccelliere Hoces che entrava in cielo (98)
  49. Il metodo che seguiva nel comporre le Costituzioni era: celebrava la messa, presentava a Dio il punto da trattare e vi faceva sopra orazione (101)
  50. E sempre faceva orazione e celebrava la messa con lacrime (101)

Ignazio di Loyola
Storia della vocazione e della missione di Ignazio
San Paolo
Torino 1990
(99 pp). 

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