- La gioventù è sempre generosa, anche se a volte per poco e in direzione sbagliata. Cioè io parlo solo di lei, di lei sola (12)
- Sospetto benissimo che il vecchio bottegaio le ripugnava più di me e che io, in piede sul portone, le sembravo un salvatore (15)
- Per tutta la mia vita avevo parlato tacendo, avevo vissuto con me stesso, tacendo tutte le tragedie (19)
- Ero stato ripudiato da tutti, ripudiato e dimenticato, e nessuno, nessuno lo sapeva (19)
- Il mio angolo sacro con le icone e con la lampada si trova nella prima stanza, dove c’è la cassa (21)
- Questo essere delizioso, mite, questo cielo era diventato presto il mio tiranno, un tiranno insopportabile e torturatore della mia anima (24)
- La coscienza che io avevo visto tutto, che sapevo tutto e attendevo in silenzio la morte per mano sua, questo pensiero avrebbe potuto magari trattenerla sull’abisso (33)
- Non potevo immaginare, non potevo nemmeno supporre che lei potesse morire senza conoscere tutto (37)
- Non mi volevano bene nemmeno a scuola. Non mi volevano bene sempre e dappertutto (38)
- Il fosco passato e la reputazione perduta per sempre mi tormentavano ogni ora, ogni minuto. Fu allora che mi sposai (39)
- Lei era l’unica persona che io mi stavo coltivando, e non avevo bisogno di altri; ed ecco che lei venne a sapere tutto (40)
- Ai miei occhi, lei era così vinta, così umiliata, così annientata che a volte sentivo un’angosciosa pietà ni suoi confronti (41)
- L’idea della nostra disuguaglianza mi affascinava… (42)
- Se lei aveva cominciato a cantare in mia presenza, allora mi aveva dimenticato; questo era chiaro e terribile (45)
- Si vergognava terribilmente che io baciassi i piedi e cercava di sottrarmeli, ma io baciavo il posto sul pavimento che lei aveva calpestato (46)
- Non le celai nemmeno i fatti che avevo nascosto a me stesso per tutta la vita (49)
- Le spiegai che il banco di pegni era solo la conseguenza del crollo della mia volontà e del mio spirito, una mia idea personale di autopunizione esaltata (49)
- Se io fossi ritornato cinque minuti prima, il momento sarebbe volato via come una nube, e mai più le sarebbe passato per la mente (55)
- Cieca, cieca! Sei morta e non senti! Non puoi sapere di che paradiso ti avrei circondata (57)
- Le sue scarpine stanno vicino al letto come se l’aspettassero… (57)
Fëdor
Dostoevskij
La Mite (originale 1876)
Trad. di Giovanna Spendel e Grazia Lombardo
Oscar
Mondadori
Milano 1997
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