- Il prudente ed il buono sono tutt’uno nel loro essere: ciò che è buono è prima prudente (26)
- La prudenza è la causa prima per cui le altre virtù sono veramente virtù (24)
- La prudenza “informa” le altre virtù. È immagine, archetipo del bene (26)
- La prudenza è causa, radice, “genitrice”, misura, norma, guida e forma di tutte le virtù morali (27)
- La preminenza della prudenza significa anzitutto il conformarsi del volere e dell’agire alla verità (29)
- La prudenza è la misura del volere e dell’agire. Ma la misura della prudenza è la ipsa res, la “cosa stessa”, la realtà dell’essere (29)
- La realizzazione del bene presuppone la conoscenza della realtà (31)
- Fare il bene può solo colui che sappia come siano e come stiano le cose (31)
- La realizzazione del bene presuppone che noi prendiamo sul serio le realtà concrete con lucida obiettività (31)
- La peculiarità della prudenza è il riferimento alla sfera “dei mezzi e delle vie” e della realtà tutta concreta (32)
- La decisione prudente si basa sulla preesistenza di conoscenze vere (33)
- È imprudente chi si butta a capofitto nelle determinazioni e nelle azioni senza vera riflessione e senza motivato giudizio (35)
- Nel riflettere, si può esitare; l’azione mediata tuttavia deve essere rapida (35)
- Il prudente cerca l’oggettiva percezione del reale, e la paziente fatica dell’esperienza (experimentum) (36)
- Nella persona prudente, la verità delle cose reali diviene orientativa (38)
- La docilitas del prudente: volontà di raggiungere una reale conoscenza, che include la vera umiltà (40)
- La solertia del prudente è “obiettività nell’inaspettato” (41)
- Sono queste le virtù conoscitive del prudente: fedeltà di memoria, capacità d’istruirsi, chiara obiettività nell’inatteso (42)
- Le conclusioni della prudenza si riferiscono al concreto, al contingente ed al futuro (singularia, contingentia, futura) (23)
- La certezza della prudenza non può essere così grande che la preoccupazione possa essere completamente abolita (43)
- Il prudente non aspetta certezza dove e quando non esista (43)
- Tommaso: la providentia è l’elemento più importante della prudenza perfetta (44)
- La mancanza di castità e lo smarrimento dietro ai beni del mondo disgregano la forza di decisione e sono alla radice dell’imprudenza (45)
- L’astuzia è la forma vera e propria della falsa prudenza (46)
- Il “tattico” non riesce a guardare né ad agire rettamente (46)
- Tutte le false prudenze e iper-prudenze hanno origine nell’avarizia ed affinità con essa (48)
- Nell’agire del prudente non soltanto il fine, bensì anche il modo della realizzazione è conforme alla verità delle cose (47)
- San Tommaso: “Anche per un buon fine occorre andare sulla via vera, non su una falsa o falsificata” (47)
- La realizzazione della giustizia richiede che l’uomo sia in grado di prescindere di se stesso (50)
- La prudenza traduce la conoscenza della realtà nella realizzazione del bene (50)
- Il prudente conosce senza pregiudizi, ha l’umiltà di colui che tacce ed è fedele alla memoria (50)
- Prudenza è per così dire il filtro della riflessione e nello stesso tempo l’audace coraggio per la decisione (51)
- Nella prudenza è racchiusa essenzialmente la felicità della vita attiva (51)
- Prudenza è la chiarezza della decisione di colui il quale è risoluto a “fare la verità” (52)
- La sopravvalutazione della casistica è opposta alla vera prudenza (61)
- Non vi è nessuna tecnica della perfezione: solo la prudenza può darci una risposta conforme di caso in caso (66)
- La virtù della prudenza è il compendio della condizione etica del maggiorenne (69)
- Tutto il nostro essere ed operare riceve dall’amore un innalzamento (80)
- Nell’amore vi è anche una superiore e straordinaria prudenza, che tiene in poco conto le cose di questo mondo (81)
- Nell’amore di Dio la verità delle cose reali si schiude più chiara e più evidente (83)
Josef Pieper
La Prudenza
Morcelliana-Massimo
Brescia 1999
86 pp.
Versione originale: Traktat über
die Klugheit (1936)
È prudente leggere Pieper in tweets?
ResponderEliminarHa un punto di imprudenza :-)
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